One small step by Susan Wright

One small step by Susan Wright

autore:Susan Wright
La lingua: ita
Format: epub
editore: ***Mai pubblicato in Italia***
pubblicato: 2012-02-27T16:00:00+00:00


CAPITOLO NOVE

Sulu attendeva con ansia all’interno della stazione l’esito del negoziato tra il capitano Kirk ed i nuovi arrivati Kalandani. Si aspettava che da un momento all’altro la porta venisse fatta saltare e la squadra di sbarco fosse costretta a difendere le posizioni assegnate. La sua posizione era all’interno del corridoio che conduceva ai laboratori di botanica e che era stato scelto come via di fuga. Infatti, visto che passava in mezzo a due file di laboratori scientifici intercomunicanti, avrebbe costituito in caso di fuga un vero e proprio labirinto, ideale per un contrattacco difensivo.

Col passare dei minuti Sulu stringeva sempre con più forza il phaser che era configurato su stordimento. Spock appariva, come sempre, freddo e impassibile, mentre Reinhart sudava per la tensione.

Quando a Spock fu finalmente comunicato che il capitano Kirk e il dottor McCoy erano stati teletrasportati a bordo dell’Enterprise insieme ai loro ospiti Kalandani, Sulu capì che il peggio era passato. A quanto pareva, finalmente avevano trovato un modo per rimuovere il virus tossico dai loro corpi. E visto che il comandante e i due ufficiali Kalandani erano a bordo dell’Enterprise, non c’erano da aspettarsi stati atti ostili nei confronti della stazione.

Ciononostante, Spock mantenne la sua posizione di difesa dietro l’elevatore nella stanza d’ingresso, restando seduto sullo sgabello portatile, col phaser in pugno puntato verso la porta d’ingresso alla stazione.

Sulu esitò, poi dalla sua posizione disse, “Quindi dovrebbe essere tutto a posto. Si tratta solo di attendere la prossima comunicazione del capitano.”

Reinhart, ancora indeciso, tenne la sua posizione vicino la porta. In qualità di agente della sicurezza, a lui era toccata la prima linea di difesa.

Spock continuò a tenere d’occhio l’ingresso, con il comunicatore davanti a sé, in costante contatto con l’Enterprise.

Sulu attese qualche istante, ma era eccitato dalla scarica di adrenalina dovuta all’attesa da un momento all'altro di un attocco che non si era più verificato. Alla fine disse: “Signore, chiedo il permesso di riprendere la perlustrazione degli alloggi Kalandani.”

Spock sollevò un sopracciglio, guardando prima lui poi Reinhart, che si avvicinò di un paio di passi. “Molto bene, signor Sulu”, disse Spock. “Lei e Reinhart potete procedere. Mantenetevi in contatto attraverso il comunicatore. Appena notate qualcosa di strano, tornate immediatamente qui.”

“D'accordo”, acconsentì Sulu. Poi fece un cenno col capo a Reinhart di seguirlo.

Sulu fu contento di non dover stare più nella stanza d’ingresso in costante stato di allerta nell’attesa di un attacco. Ma quando si trovò di nuovo di fronte a decine di corridoi e centinaia di stanze, fu spaventato dal compito che li attendeva. La maggior parte delle cose che aveva scoperto non avevano alcun valore immediato. Spock aveva teorizzato che, mentre la colonia sembrava avere diecimila anni, la civiltà era molto più antica e mostrava le prove di millenni di sviluppo.

Sulu rimase ad ispezionare gli alloggi più vicini alla porta che dava sui laboratori di botanica. “Perché non iniziare da qui?”, suggerì. “In questo modo siamo più vicini alla stanza di ingresso.”

Sembrava che Reinhart, a pensarci bene, non si sentisse a proprio agio a curiosare tra gli effetti personali di quei Kalandani morti da tanto tempo.



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